venerdì 31 luglio 2015

3. Sull'Isola dove non è Mai Notte


Gufufoss

E’ la mattina del 25. Ci sono voluti complessivamente ben 5 gg per raggiungere l’Islanda ma ora ci siamo e l’avventura può iniziare. Per questioni metereologiche decidiamo di girare l’isola in senso antiorario così ci dirigiamo subito verso nord sulla ring road per qualche decina di km per poi imboccare sulla destra una strada secondaria, praticamente deserta e in parte sterrata, che ci regala fantastiche vedute di questa zona dimenticata dai turisti frettolosi, impazienti di raggiungere rapidamente le località più blasonate. Noi invece abbiamo tutto il tempo e ci siamo ripromessi di affrontare il viaggio con la dovuta calma, fermandoci ogni volta che qualcuno di noi ravvisa qualcosa di interessante da vedere o fotografare ed in effetti è così che faremo per il resto del viaggio.


Il sole, inizialmente nascosto dalle nuvole, non tarda a farsi vedere e rimarrà con noi anche i giorni successivi. Al livello del mare ci sono circa dieci gradi che scendono rapidamente a 2 non appena si sale di 2/300 metri, per accedere ad un altro fiordo. 
Siamo completamente immersi nella natura i cui colori sono da cartolina, ancor più belli di quanto ricordassi.


Svolazzano sopra e intorno a noi un'infinità di uccelli di specie a me sconosciute e dal canto delizioso. Non hanno paura di noi, si avvicinano fino a pochi metri accompagnandoci lungo la via come a volerci dare il loro benvenuto. Nei prati vediamo parecchi cavalli islandesi allevati in grande quantità allo stato semi brado. Anche se di taglia piccola sono molto belli e fieri con quel loro caratteristico ciuffo tipico di questa razza. 



Onnipresenti a bordo strada e pertanto un po pericolose sono le pecore e le capre sempre in famigliole da tre unità: mamma con due graziosi piccoli.



Per la notte ci fermiamo a Raufarhofn, un villaggio di 200 anime, pecore comprese, dove però c’è una guesthouse, una pompa di benzina, rigorosamente automatica, ed anche una piccola fabbrica per la lavorazione del pesce.



Raufharhofn













Nell’unico ristorante del paese dove gustiamo dell’ottimo Cat-Fish facciamo conoscenza con due ragazze straniere, una ceca e l’altra polacca, che lavorano nella fabbrica del pesce. Ci raccontano della loro triste vita da emigranti insistendo poi per farci vedere gli squallidi alloggi dove vivono a fianco della fabbrica …  Rientrati alla guesthouse approfittiamo per sistemare le foto, sbrigare un po’ di corrispondenza e visionare l’itinerario dell’indomani ricco di visite interessanti.
Nonostante la mezzanotte sia passata da un pezzo, il sole è ancora alto e non vien proprio voglia di andare a dormire. Paolo comunque ci prova escogitando qualche piccolo strattagemma per ricreare l’atmosfera notturna. 

Paolo

Io invece mi metto ad osservare il mare mentre fuori soffia il gelido vento del nord. Rimango immobile incantato da tanta bellezza, in attesa che la stanchezza prenda il sopravvento sui pensieri che mi si accavallano nella mente.